Chiara: “Chi non è curioso del mondo, ha già perso in partenza”

– Eroi del Pulito – Storie di veri eroi del quotidiano

“Da oltre 20 anni mi occupo di raccontare il settore delle pulizie scrivendo per le riviste tecniche, oggi ne dirigo due…” Così Chiara Merlini, 66 anni di Milano, ci racconta la sua esperienza di lavoro e di vita da eroe del pulito. L’abbiamo raggiunta per farci raccontare la sua esperienza.

Ciao Chiara, raccontaci il tuo lavoro, in cosa consiste e perché lo hai scelto?

Un percorso un po’ tortuoso, che parte dal Liceo Classico, arriva all’Università (facoltà di Medicina e Chirurgia, 20 esami superati su 27 (allora era così) e poi cambiamento di rotta, ho fatto la mamma a tempo pieno per alcuni anni e quindi sono entrata nel mondo delle riviste tecniche.

Da oltre 20 anni mi occupo del settore del cleaning professionale e dei servizi, un mondo che non conoscevo e che ha in sé grandi contraddizioni: un enorme potenziale di sviluppo e occupazione, una forza globale sull’economia nazionale e un ‘peso’ di lavoro oscuro e poco dignitoso.

Occuparmi di scrittura mi ha sempre interessato, nei settori più diversi. Se il primo passo è stato casuale, scoprire un mondo che tocca tanti aspetti, da quello – primo e certo non trascurabile – legato alla sanità, all’igiene a quello economico, ai problemi delle diverse componenti di questo settore industriale è estremamente stimolante. A volte anche scoraggiante, ma che senso ha non cercare di mettersi alla prova?

Capire un settore è anche legarlo ai rapidissimi cambiamenti in atto (dalla digitalizzazione alla globalizzazione) e avere un visione più ampia possibile. In un comparto in cui l’elemento umano è alla base ma non ha ancora una certa dignità e un sicuro riconoscimento.

Quali sono le competenze specifiche del tuo lavoro?

Utilizzare un modo diverso di esprimersi, soprattutto una comunicazione più diretta, con il canale on line, anche se è non è facile proporre e fare accettare qualcosa di diverso. Che però ha il vantaggio di essere trasparente e chiaro.

Quali sono i tratti caratteristici per riuscire al meglio nel tuo lavoro?

Cercare di capire i cambiamenti in atto da una parte e la realtà del settore e delle sue componenti ‘umane’ dall’altro: cercare i punti di incontro, di interesse e farli incontrare.

Quali sono le potenzialità riscontrate dal tuo lavoro?

Teoricamente enormi, ma proprio per questo facilmente dispersive. In questo momento bisogna ‘costruire un ponte’: obiettivi meno ambiziosi ma concreti, fare ‘un passo alla volta’ per riuscire a mettere in rapporto chi vive la realtà attuale con le possibilità che si aprono, per essere preparati a costruire – per sé e per gli altri – un futuro più consapevole, e di soddisfazione.

Quali sono le problematiche riscontrate dal tuo lavoro?

Non si esce facilmente dagli schemi tradizionali. E – a livello aziendale e personale – non è una caratteristica di noi italiani ‘buttarsi’ e provare il nuovo, mettendo in conto anche sbagli e correzioni di rotta. Ma in questo modo replichiamo il passato e le condizioni non ci sono più: dal passato prendiamo conoscenza, sensibilità e voglia di costruire, ma con gli occhi ben aperti su quello che ci circonda.

Il tuo prossimo obiettivo da Eroe del Pulito?

La parola ‘Eroe’ per me è imbarazzante. ‘Lavoratore convinto’ che la comunicazione è alla base della comprensione e della visibilità della parte più oscura e ‘snobbata’ di un impegno che se mancasse porterebbe a pesanti ricadute negative sulla salute e la qualità della vita.

Un consiglio alla comunità degli Eroi del Pulito:

Informarsi, essere curiosi di ciò che accade intorno, volere crescere come individui e come parte attiva del mondo lavorativo. Ed essere convinti che si sta facendo un lavoro importante e pieno di dignità: per comunicarlo agli altri bisogna che ne siamo convinti noi stessi.